CHIESA MADRE DI ROCCAVALDINA

 

Storici locali ne fanno risalire la fondazione al 1505, anno in cui un terremoto fece franare parte dello sperone roccioso, su cui era costituito un complesso ecclesiastico con la chiesa, intitolata a Gesù e Maria, la quale sorgeva sul colle omonimo, nel punto più alto del paese, sul luogo in cui anticamente era, forse, esistito un tempio pagano che, com'era uso nella prima era cristiana, fu adattato a tempio della nuova religione.

 

La piazza antistante era il chiostro con il pozzo al centro e la croce tuttora esistente.

 

- Crocifisso dipinto su tavola, opera databile al XV sec.

 

AI LATI DEL PORTONE D’INGRESSO

- lato sinistro tombe di Vincenzo Vajola e consorte e di Domenico Vajola rispettivamente del 1836 e del 1850;

- lato destro tombe di Rosa Grillo e Corrao (1787), del sacerdote Alberto Corrao (1817) e di Francesco Duca Passalacqua.

 

ENTRATA LATO DESTRO:

- Tela raffigurante S. Antonio Abate Anacoreta opera di ignoto del sec. XVII, dono della famiglia Nastasi attuale proprietaria del castello

- Tela raffigurante la morte di S. Giuseppe, artista ignoto del 1600

 

NAVATA DESTRA

- Sulla parete in prossimità della porta laterale c'è l'affresco raffigurante la Strage degli innocenti.

 

Navatella con tre cappelle

 - la prima cappella è dedicata a Sant'Antonio da Padova, la statua lignea è stata donata dalla famiglia Tricomi nel 1913, l'altare porta una scritta Lombardo 1910.

 

- La seconda cappella è dedicata al Santissimo Crocifisso. Ha un altare in marmo policromo del XVIII secolo. A terra una lapide con lo stemma della famiglia Passalacqua ricorda che nel 1739 i Passalacqua donavano il Crocifisso con la Madonna e S. Giovanni, per ornare la cappella.

 

- La terza cappella è dedicata alla Madonna delle Grazie, in una rientranza è interessante notare una fonte battesimale, costituita da una vasca monolitica di pietra lavica - di probabile origine ellenistica - che poggia su di un capitello presumibìlmente bizantino. Acquasantiera e capitello provengono dalla vecchia Chiesa di Gesù e Maria, distrutta dal terremoto del 1505.

 

TRANSETTO lato destro

- All'esterno della sacrestia è collocato il sepolcro di Andrea Valdina "il vecchio, colui al quale si deve la costruzione della Chiesa e che morì a Palermo nel1577 e traslato a Rocca 13 anni dopo.

 

- sulla porta della sacrestia una tavola lignea raffigurante S. Nicola, opera d'ignoto.

 

- Sopra il sepolcro di Andrea II una grande tela raffigurante Gesù e due sante (probabilmente Marta e Maddalena), attribuita a Giovanni Simone Comandè

 

SACRESTIA

- All'interno della sacrestia c'è un armadio multiplo a cassetti costruito alla fine del 700,

 

- sulla parete sopra il lavabo ottocentesco c'è un quadro che raffigura Gesù sul monte degli Ulivi.

 

NAVATA DESTRA

- Cappella principale ove è l'altare della Santissima Eucaristia. Costruito con marmi mischi nel XVI secolo è sormontato dalla statua della Madonna delle Grazie, opera del 1566 attribuita ad Andrea Calamech, la nicchia è sormontata da una cornice di stucchi con all'interno raffigurata l'eucaristia simbolo della Confraternita del SS. Sacramento, ricorre più volte all'interno della Chiesa, sia sugli stipiti d'accesso al coro, sia sopra l'armadio della sacrestia.

 

- Sul pavimento una lapide copre la tomba di Donna Paolo Valdina Vignolo.

 

NAVATA CENTRALE

- Appena entrati in chiesa si è catturati dall'imponente bellezza dell'Altare Maggiore, in marmi mischi, sovrastato da un'artistica "macchina lignea", al centro della quale è collegata la tela raffigurante la Madonna della Lettera, opera seicentesca, di ignoto. Nell'immagine di Roccavaldina, sono mantenuti gli schemi di antica tradizione bizantina

 

La macchina lignea è opera di frate Giacomo della Rocca, al secolo Stefano Tancredi, figlio di Croce e Cornelia Tancredi, nato a Rocca il 13 agosto 1601. Artista di talento, Frate Giacomo, fu uno degli artisti francescani, che nel XVII secolo si spostava da un convento all'altro, lasciando ovunque i segni della sua perizia artistica. Frate Giacomo morì nel convento di Alcara il 14 novembre 1658.

 

SCALINATA risale al 1820 ad opera di un marmoraro messinese Giacomo Amato.

 

IL CORO dietro l’altare maggiore, restaurato nel 2012

 

LA MENSA e l'AMBONE dal 2015 sono in marmo.

Il PALIOTTO raffigurante San Nicola, opera su seta con motivi floreali ricamati con fili d'argento, che impreziosiva la MENSA, è stato collocato nell'Ufficio parrocchiale.

 

TRANSETTO lato sinistro

- Tomba del Barone Don Maurizio Valdina, opera marmorea di Camillo Camilliani del 1597 di marmo con lo stemma baronale e cariatidi.

 

- Sulla parete sono state collocate 2 tele, la prima, sopra il sepolcro di Don Maurizio Valdina raffigura il Dogma dell'immacolata (con a fianco S. Anna e S. Gioacchino genitori della Madonna) opera d'ignoto del `600,.

 

CAPPELLA DI SAN NICOLA

- Di stile barocco, ricca di stucchi e affreschi con altare in marmi mischi a motivi floreali contiene la statua in cartapesta del Santo, affiancata da due colonnine tortili in marmo e sovrastata dalle insegne araldiche della famiglia Valdina. Sulle pareti destra e sinistra ci sono due cornici ovali di stucco all'interno delle quali ci dovevano essere due affreschi con episodi della vita del Santo. Oggi resta visibile solo l'affresco di sinistra che rappresenta l'episodio di S. Nicola in carcere.

 

- Sulla parete destra della cappella è situata la tomba di Giovanni Valdina Vignolo, pregevole opera del XVII secolo. E' priva di epitaffio e non riporta neppure il nome del principe, morto senza figli nel 1692 lasciando uno strano testamento col quale donava i beni all'anima sua e ad opere di beneficenza ospedaliera.

 

- Nella cappella a terra c'è una lapide che copre la tomba di un Andrea Valdina principe di Roccavaldina ma non sappiamo quale.

 

NAVATA SINISTRA

 Navatella con tre cappelle

- Prima Cappella ospita una tela, proveniente dalla scomparsa Chiesa del Rosario, raffigurante l'Annunziata, opera della seconda metà del seicento, del pittore Filippo Jannelli da Castroreale. A fianco è collocata una tela raffigurante Frate Giuseppe Costanzo roccese, terzo Ordine Francescano, morto nel 1779, proveniente dalla Chiesa del Rosario.

 

- Seconda Cappella dedicata a S. Giuseppe, sull'altare di marmo policromo è situata la tela raffigurante la natività di Gesù, opera d'ignoto. A terra, una lapide decorata dallo stemma di famiglia copre la tomba del sacerdote Gregorio Bottaro:

ANNO 1862 GREGORIO BOTTARO ABATE DI S. ANDREA DI MARSALA VICARIO FORANEO DELL'ARCIVESCOVO DI MESSINA LUOGOTENENTE IN ROCCA DELL'ARCIPRETURA DI ROMETTA

 

- Terza Cappella dedicata all'Immacolata, ha sull'altare una tela raffigurante la Pentecoste, con al centro la Vergine Maria, opera di ignoto del sec. XVII

 

- nella navata sinistra un affresco raffigura la Caduta di Gerico, di artista ignoto del seicento.

 

ENTRATA  lato campanile

-Tela raffigurante la circoncisione di Gesù, opera proveniente dalla Chiesa del Rosario oggi non più esistente

 

- Tavola raffigurante la Madonna di Termini (qualcuno la definisce dell'Ulivo o di Trapani) opera del pittore Angelo Chirico